Storie di Chianti

Toscanità e storia, gusti rustici o frutto della ricerca sui sapori. Ecco qualche suggerimento su cosa visitare vicino alla Cantina Cantalici

Come si fa il Vin Santo? Ma soprattutto, come si abbina questo vino liquoroso e qual è la storia di questo nome curioso?

Iniziamo dalle domande che fanno più spesso chi viene a degustare il nostro vino

Per la famiglia Cantalici il rispetto per l’ambiente è una priorità. Ecco perché a partire dal 2015 l’intera produzione e vinificazione è stata convertita in produzione di vino biologico.

Piano piano i crostini neri toscani si sono fatti apprezzare anche dai nobili e sono entrati con nella tradizione culinaria toscana. E oggi sono in molti anche all’estero a gustare con sommo piacere i crostini neri toscani.

Il Natale è bello anche per i i dolci che ci concediamo. Magari per chiudere in bellezza un bel pranzo in famiglia potete proporre una ricetta tipica della Toscana: i Cantucci da accompagnare col Vinsanto Cantalici di uve bianche Trebbiano e Malvasia

Un classico italiano, con mille sfumature…una per ogni cuoca/o! Questa è la ricetta del nostro ragù, molto buono con tagliatelle, penne e fusilli Cantalici, che sono molto rugosi e quindi il sugo si attacca bene e non le lascia più!

Non è un piatto da tutti i giorni, non si tratta di un taglio di carne economico; ma per farsi una coccola e fare bella figura, col Gran Pezzo, accompagnato e il Gran Selezione Cantalici, si va sul sicuro

All’inizio di quest’anno abbiamo fatto un esperimento: abbiamo creato la pasta Cantalici, fatta con farina di grani antichi e una lavorazione attenta alla tradizione e al gusto

Quest’anno abbiamo deciso di affrontare una nuova sfida: fare la nostra pasta, perché crediamo che noi siamo ciò che mangiamo

Quando abbiamo fondato l’azienda agricola Cantalici, nel 1998, stavamo cercando un logo: un segno che raccontasse di noi e di come concepiamo la produzione di vino nel Chianti. Ci siamo affidati ad un amico e un grande artista: Giuliano Ghelli.

L’uso del sughero per chiudere le bottiglie di vino risale alla fine del XVII secolo, grazie a una fortunata intuizione di un monaco francese: Dom Perignon

A settembre e ottobre nelle colline del Chianti si respira aria di vendemmia, si assaporano le prime caldarroste, la domenica si va nel bosco a cercare funghi porcini e giallarelle. Per noi la fine dell’estate sa di Chianti Classico Riserva e brasato

Nel Chianti la carne è una cosa di famiglia, una questione di tradizione, e anche se è estate, le nonne toscane non si fanno troppo spaventare da un po' di caldo: se c'è da cucinare la carne, si cucina.

Decantare: un’azione non sempre necessaria, che richiede del tempo e permette di ridare limpidezza al vino e soprattutto ai suoi sentori.

Abbinare un vino è forse uno dei compiti più ardui e gratificanti di un sommelier. Eppure, anche per un invito a cena un po’ speciale ci si trova di fronte alla domanda: quale sarà il vino che si abbina meglio?

Tira una lieve brezza qua nel Chianti oggi, ed è l’ora giusta per stappare una bottiglia in vista della cena. Oggi quindi, Cantavento e una ricettina speciale da abbinare a quel sapore aromatico e speziato del vino

Giugno, il mese che segna l’inizio dell’estate, del caldo. Per cena ci gustiamo un piatto tipico toscano, fresco e veloce, la Panzanella, a cui abbiniamo un vino altrettanto brioso e profumato, il nostro rosato IGT Petali. Cosa chiedere di più?

L’estate sta arrivando… e spesso questa si considera la “stagione del vino bianco o rosato”. Ma per noi, il vino rosso non ha stagione. E quindi ecco qualche consiglio pratico per chi vuole gustarsi un buon Chianti anche d'estate

Spesso, i nostri clienti durante la degustazione ci chiedono: Quanto tempo posso conservare questa bottiglia? La risposta dipende molto dal tipo di vino e soprattutto dal modo in cui il vino verrà conservato.

Solitamente ospitiamo i nostri ospiti nella nostra azienda agricola a Gaiole in Chianti, ma oggi proviamo a darvi qualche consiglio semplice per fare una degustazione di vino a casa vostra, con un approccio consapevole e sano al bere bene.

Perché proprio un gallo nero? Certo non è l’animale che ai giorni nostri è più diffuso o conosciuto qui, eppure il simbolo del gallo nero oggi è anche sinonimo di ottimo vino della migliore qualità e rappresenta uno standard di unicità.

Abbiamo immaginato di essere un turista che sta programmando il suo viaggio in Toscana, che già percorre con la sua mente le stradine sterrate del Chianti. Cosa immagina di trovare in quel suo viaggio?

Ottima come fine pasto, ma non solo. La grappa di Vinsanto è molto speciale, con sentori particolari, perfetti da abbinare con cioccolato e dolci